LA DIRETTIVA 472 Condivisioni Bolkestein, la furia dei balneari: «Nessuno pensi che dal 2024 ce ne andremo»

 «Abbiamo costruito la nostra vita su questo lavoro e investito energie. Migliaia di aziende a conduzione familiare rischiano di essere spazzate via perché la politica, ad oggi, non si è assunta responsabilità»



MARINA DI CARRARA – Su una porzione di spiaggia, ognuno di loro, ha costruito una vita, ha dato lavoro alla sua gente, ha portato ricchezza al territorio. Ora, tutti quegli investimenti, sia materiali che intangibili, rischiano di essere spazzati via. La svolta si chiama Bolkestein, la direttiva europea che martedì 15 febbraio ha ricevuto l’ok unanime del Consiglio dei Ministri e che prevede la messa a libera gara dell’affidamento delle concessioni demaniali.

Le concessioni in essere continueranno ad avere efficacia fino al 31 dicembre 2023, ma dal 2024 cambierà tutto. Su questo punto, tuttavia, i balneari di Marina di Carrara sono stati chiari: «Nessun pensi che da quella data ce ne andremo». La loro posizione è stata ribadita questa mattina a Carrarafiere, in occasione dell’evento “Balnearia”, organizzato per discutere del futuro e delle iniziative da prendere. «Convinceremo la politica a non affondarci con la Bolkestein» aveva dichiarato alla vigilia dell’appuntamento Ilaria Piancastelli, presidente di Cna Balneari Toscana. Sì, perché la situazione è critica. Ne è convinto Marco Pardi, presidente del Consorzio Balneari di Marina di Carrara che ha parlato «dei mesi più difficili della storia della categoria». «Siamo disperati – ha detto Pardi – Abbiamo costruito la nostra vita su questo lavoro e investito energie. Migliaia di aziende a conduzione familiare rischiano di essere spazzate via perché la politica, ad oggi, non si è assunta responsabilità.»

«La follia della direttiva – ha sottolineato Michele Pianini, vicepresidente dell’associazione Balneari Marina di Carrara – sta non solo in ciò che prevede per i balneari, ma anche per tutte quelle attività, come i ristoranti, che occupano aree demaniali. Inoltre – ha aggiunto – la direttiva non considera che ogni territorio ha le sue peculiarità. Le coste italiane non sono quelle del Mare del Nord, o del Portogallo. La prossima scadenza è quella del 2024, ma nessuno pensi che dopo quella data ce ne andremo»

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