DDL CONCORRENZA/ Le 7 proposte di Confindustria Alberghi sulle concessioni balneari
Pubblicazione: 18.03.2022 - Alberto Beggiolini
Per alberghi e resorts sul mare la concessione balneare va considerata un bene strumentale indispensabile all’esercizio dell’impresa
Non è solo una questione di ombrelloni, di chiringuitos all’italiana, di noleggio sdraio e quant’altro. Le nuove aste per il rilascio delle concessioni balneari investiranno (dall’1° gennaio 2024) una fetta rilevante dell’industria turistica italiana, quella dei resorts e degli alberghi leisure sui litorali, strutture che senza l’usufrutto della porzione di costa antistante non avrebbero più ragione d’esistere.
Lo ha sottolineato bene Confindustria Alberghi, che in una lettera inviata ai senatori ha sottolineato le criticità delle nuove norme, avanzando alcune proposte “subemandative” agli emendamenti al dl Concorrenza che costituiscono il cuore delle disposizioni. “La proposta del Governo relativa al riordino e alla semplificazione della disciplina delle concessioni marittime, lacuali e fluviali è costruita nell’ottica della gestione della concessione da parte dello stabilimento balneare, non identificando la specificità delle concessioni infungibili, cioè asservite ad altra attività di impresa che richiede quella e non una qualsiasi altra concessione per potersi esercitare”. Questo il succo del contendere. Se un tratto di costa oggi in concessione al resort prospiciente andasse in asta aggiudicato a un altro operatore, si tornerebbe a una situazione che invece si vorrebbe azzerare: il subaffitto con relativa imposizione di subcanoni ben maggiorati rispetto al dovuto. “Il settore turistico-ricettivo – continua l’associazione di categoria – necessita di una disciplina
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